Progetto Giovani a Casarsa: 30 anni di ascolto, creatività e partecipazione

Staff del Progetto Giovani Casarsa mentre taglia la torta dei 30 anni nella sede con murales

A ottobre abbiamo festeggiato un traguardo che ci emoziona: 30 anni di Progetto Giovani a Casarsa. Un servizio del Comune gestito dal Piccolo Principe che figura tra i primi della Cooperativa, cresciuto con generazioni di ragazze e ragazzi che qui hanno trovato casa, ascolto e fiducia. La festa ha riunito chi c’era agli inizi e chi oggi sta portando avanti nuove energie: una comunità viva che non si è mai fermata.

Una serata, tante storie

Tra musica, voci e ricordi, abbiamo ripercorso trent’anni di attività: band di ieri e di oggi, i DJ che ci accompagnano da oltre 25 anni, e le interviste ai giovani che hanno vissuto momenti significativi al Progetto Giovani: volontariato, Servizio Civile Solidale, laboratori musicali, artistici, creativi e di murales, pomeriggi in compagnia, uscite. Una carrellata ampia, per restituire la ricchezza delle relazioni nate e cresciute qui.

Concerto sul palco all’aperto per i 30 anni del Progetto Giovani Casarsa: cantante e due chitarristi, luci di scena e banner Progetto Giovani.

Talenti che fioriscono

Durante la serata hanno trovato spazio storie che parlano di scoperte e scelte di vita, quelle di:

  • “Testa di Chezzo” (Alessandro Chersovani), social artist, che ha realizzato un murales sul muro accanto al campo da basket, raccontando con il colore, l’energia positiva del PG.
  • Paola Pilosio, che grazie all’animazione del Progetto Giovani ha scoperto l’arte circense, oggi è contorsionista professionista e vive in Francia.
  • Greta Girardi, ballerina, che ha fatto della danza il suo modo di esprimere sensibilità e sguardo sul mondo.

 

“Il Progetto Giovani è casa”

Questo è il sentimento emerso con forza dalle testimonianze: il PG è un luogo dove sentirsi accolti, ascoltati e non giudicati, qualsiasi sia l’esperienza o il sogno che si decide di intraprendere. La serata ha messo insieme concerti, reunion e una mostra fatta di videoclip, parole e oltre 2.000 fotografie che hanno fatto riaffiorare i primi passi, le serate live e tanti “grazie”.

Giovane artista realizza un murale colorato con cuori e figure sul muro del Progetto Giovani Casarsa durante i festeggiamenti dei 30 anni.

Lo sguardo che ci guida

A condividere il significato profondo di questi trent’anni di Progetto Giovani è Elisa Paiero, Responsabile dei servizi per i giovani del Piccolo Principe, che ci racconta il valore educativo e relazionale di questo percorso.

“In questa giornata in cui abbiamo vissuto emozioni uniche e intense le parole più ricorrenti nei racconti dei ragazzi e dalle ragazze, che hanno vissuto e stanno vivendo il Progetto Giovani, sono casa, ascolto, sogni. Possiamo, quindi, dire che il Progetto Giovani di Casarsa ha raggiunto pienamente gli obiettivi di un centro di aggregazione: offrire ai ragazzi un luogo in cui sentirsi ascoltati e capiti, in cui essere visti e accolti per quello che si è, ognuno con le sue fatiche, le sue gioie, i suoi errori e i suoi sogni. Le attività che organizziamo sono lo strumento del fare, attraverso cui si crea relazione, si stimola la curiosità, si scoprono cose nuove di se stessi, degli altri e del mondo attorno.
Questi anni di Progetto Giovani hanno confermato l’importanza del tempo e dell’esserci: è compito di noi adulti raggiungere i ragazzi là dove sono, ascoltarli con il cuore e senza giudizio, dedicando tempo e presenza, non quando a noi va bene, ma nel momento in cui i ragazzi hanno bisogno.
Essere educatori in un Progetto Giovani diventa una scelta di vita, che alle volte ti risucchia e diventa totalizzante, ma ti dona un’energia e una positività incredibile, perchè nel cuore e negli occhi dei giovani, nonostante i cambiamenti e le fatiche, c’è vita e speranza e il nostro compito di adulti è proteggerle e preservarle.”

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La visione della Cooperativa

Luigi Cesarin, Presidente della Cooperativa Il Piccolo Principe, con emozione ripercorre le origini e l’evoluzione del Progetto Giovani.

“Sono molto felice di aver festeggiato questi 30 anni di attività, segno di continuità, impegno, relazioni, partecipazione e anche tante battaglie. Insieme a Barbara Gambellin siamo stati i primi operatori del Progetto Giovani di Casarsa. Fummo scelti dalla comunità di allora secondo criteri condivisi, per partecipare a un percorso formativo organizzato dalla Provincia di Pordenone, che affrontammo con entusiasmo e curiosità.
Le novità portano con sé fascino, rischio e avventura, ma anche timori. Tante volte ci siamo sentiti dire “No” o “Non lo abbiamo mai fatto”. Queste risposte non ci hanno mai fermato: sono state uno stimolo per cercare soluzioni, dialogare con le istituzioni e concretizzare i primi obiettivi. Volevamo informare i giovani, renderli protagonisti, valorizzare le loro capacità e talenti, offrire esperienze significative per aiutarli a fare scelte consapevoli e trovare il proprio posto nel mondo.
Abbiamo combattuto per ottenere sostegno, per avere uno spazio riconosciuto, per credere nei giovani e nell’importanza di questi servizi. Il nostro stile educativo, che mette al centro la persona e la relazione, si è riflesso anche nel Progetto Giovani: ascolto, dialogo, evoluzione continua con una realtà sociale in rapido cambiamento. Le attività proposte sono sempre state pensate per rispondere ai gusti e agli interessi dei ragazzi, sia quelli che frequentano il centro di aggregazione, sia quelli che incontriamo nei loro luoghi di ritrovo.
Buon compleanno PG, e un caro saluto a tutti i giovani che in questi 30 anni sono passati e hanno lasciato il proprio segno.»

Non finisce qui: un calendario che cresce con i ragazzi

I festeggiamenti proseguiranno nei prossimi mesi con incontri dedicati alle sfide educative di preadolescenti e adolescenti: momenti di confronto con famiglie, educatori, scuole e partner del territorio, perché le relazioni che nascono qui continuano a trasformarsi in percorsi di crescita.

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