Storie di agricoltura inclusiva e sostenibile | Il Piccolo Principe

Braccia e cuori restituiti ad un’agricoltura davvero sostenibile

L'agricoltura è forse uno dei più antichi lavori del mondo ed esprime la capacità dell'essere umano di trasformare l'ambiente in cui vive, collaborando con le forze naturali per ottenere tutto ciò che serve per vivere. Per noi de Il Piccolo Principe uno dei bisogni del vivere assieme è anche la dignità, per questo l'agricoltura diventa un forte strumento per dare e restituire amor proprio, per includere e dare nuove possibilità alle persone, per farle sentire parte di una comunità.
Non si vive di solo pane ma anche di solidarietà, di cooperazione e sostegno.

La storia di Kofi e quella di Cinzia ci mostra come la nostra terra può dare buoni frutti, da tutti i punti di vista.

Kofi, la dignità di un lavoro regolare

Kofi arriva in Italia dal Togo nel 2008 dove ha già un'esperienza in agricoltura e per cinque anni trova un impiego in un'azienda di acquacoltura. Questa realtà è costretta a chiudere nel 2013, Kofi allora prova a trovare un nuovo contratto regolare ma costretto dalla necessità finisce per entrare nel mondo del sommerso. Per fortuna, grazie ad una volontaria della Caritas parrocchiale, si avvicina alla nostra cooperativa ed entra a far parte delle nostre prime squadre di terzisti agricoli

Kofi ha dei problemi di salute che però non gli impediscono di impegnarsi, di lavorare all'aperto tutto l'anno, di mantenere se stesso e di inviare soldi alla sua famiglia in Togo. Riesce a tornare in Africa per fare visita alla sua famiglia solo dopo 8 anni, perché preferisce risparmiare, mandare soldi e far studiare i figli. Il suo sogno è far venire qui uno dei suoi figli per dargli maggiori possibilità, un desiderio che sta coltivando grazie anche ai nostri progetti in ambito agricolo.

Cinzia, quando l'uva si trasforma in sostenibilità ambientale e sociale

Cinzia è uno dei caposquadra di riferimento alle persone impegnate nelle lavorazioni in vigneto per le aziende vitivinicole del nostro territorio, tra le quali  Cantine La Delizia, la più grande della Regione.

La storia di Cinzia è un lungo e variegato percorso nel mondo del lavoro, dal turismo alla meccanica, per approdare infine nel mondo dell'agricoltura grazie ad un corso formativo di potatura organizzato presso la Volpe sotto i gelsi.

Cinzia, dal 2017,  coordina le persone che si occupano di stralciatura, potatura e lotta biologica ai parassiti. Ed è in questo ambito che incontra Kofi, quando ha bisogno di un potatore. Da subito nasce una forte intesa, grazie all'esperienza e alla dedizione di Kofi. 

Queste squadre sono composte da persone con fragilità e a volte il primo compito è superare la barriera mentale che porta le aziende a vedere solo il disagio o la malattia, invece di capire che prima di tutto sono individui capaci e volenterosi. Infatti le imprese continuano a richiamare, un chiaro segno che il lavoro è fatto bene. Perché questo è un ambito dove serve preparazione, bisogna sapere dove intervenire. Cinzia ci spiega come a volte sono arrivati in vigneti rovinati da interventi fatti prima di loro, lavori fatti di fretta e con incuria, magari per risparmiare. Una potatura realizzata a regola d'arte permette invece alla vigna di ammalarsi meno e produrre meglio diminuendo i trattamenti chimici.

Cinzia riporta numerosi aneddoti del lavoro quotidiano, dove è necessaria una cura dettagliata dei vigneti, ma allo stesso tempo si possono ritagliare degli spazi per ridere e scherzare, dove emerge in maniera evidente che prima di tutto si mette al centro i rapporti umani tra le diverse persone che fanno parte della squadra.

Il mestiere è complesso, oltre alle competenze tecniche è necessario gestire i ruoli, dialogare con i diversi clienti, mantenere un clima sereno tra i colleghi nel rispetto delle diversità culturali, delle diverse sensibilità e fragilità. Quindi la cura delle relazioni è fondamentale per creare una fiducia e un affiatamento, che permette di creare un vero team di lavoro, dove alla fine si vedono i risultati e la performance!

Ancora oggi l'agricoltura ha bisogno dell'uomo, perché la tecnologia e le macchine non bastano.

Se una squadra lavora bene, allora è un risparmio anche per l'azienda stessa che può migliorare il proprio vigneto, registrando minori malattie, aumentando il raccolto e diminuendo i trattamenti fitosanitari.

Le storie di Kofi e di Cinzia mettono in evidenza che anche una fragilità o una malattia, che per molti sono un limite, possono diventare un punto di  forza per affrontare le sfide di tutti i giorni. Le differenze tra la diverse persone sono da stimolo per aiutarsi, per guardare all'altro e non guardare solo se stessi, con la conseguenza che il risultato finale è quello di squadra e non del singolo individuo. 

Tutto questo ha un valore aggiunto. Oltre a potare, stralciare, spollonare, applicare i diffusori c'è tanto altro!

Se anche tu condividi l'idea che tutti hanno un valore, oltre alle difficoltà, alle malattie e allo svantaggio, e possono contribuire al benessere proprio e di una comunità, questo è il link per la nostra newsletter. Grazie di cuore! Nessuno è inutile, siamo tutti indispensabili.

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