Riscoprirsi famiglia. I nostri servizi per genitori e figli | Il Piccolo Principe

Condividere spazi e tempi coi propri figli, dedicarsi del tempo per comprenderli a fondo, qualche passo più in là della solita routine e frenesia quotidiana, confrontarsi con altri genitori per capire che condividiamo dinamiche simili, sono tutti gesti possibili che magari possono dare vita a profondi cambiamenti: riscoprirsi "famiglia", creare una sinergia duratura tra partner, capire che un bambino o una bambina non hanno nulla di sbagliato, hanno solo bisogno di essere letti in modo diverso. Non sono miracoli ma piccole azioni concrete che da anni portiamo avanti nel nostro "spazio gioco" e col programma P.I.P.P.I., per sostenere le famiglie del nostro territorio. 

Vogliamo raccontarti questi gesti semplici ma capaci di portare una trasformazione profonda grazie alle parole di Roberta, una mamma che ci teneva a condividere la sua storia.

Il programma PIPPI

Il programma P.I.P.P.I. è un'iniziativa di educativa-domiciliare, in cui c'è un educatore che opera direttamente in casa, aiutando i genitori a leggere le dinamiche relazionali dell'intera famiglia e nel rapporto con i figli. Un punto di vista esterno è un riflettore che mette in luce ciò che magari sfugge, collaborando sempre attivamente con gli adulti, secondo un modello che portiamo avanti da anni nel nostro Servizio Famiglie, dove il cuore è proprio la famiglia nella sua totalità e la partecipazione attiva e costante della stessa. Il focus principale del Servizio è che la famiglia sia protagonista del suo stesso percorso di consapevolezza e cambiamento.

Il progetto è rivolto a famiglie "normali", senza particolari disagi, dove magari, come nel caso di Roberta, c'è un bambino o bambina che ha degli atteggiamenti che mettono in difficoltà i genitori e questi si interrogano su come possano intervenire per comprenderne il senso e la causa e dare risposta adeguata alle richieste e necessità sottostanti. I nostri educatori lavorano in stretta collaborazione con l'Università di Padova (ideatrice del Programma) e con il Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito Territoriale “Tagliamento” , promotore dello stesso.

Non c'era nulla di grave. Semplicemente, eravamo talmente presi dentro le nostre dinamiche che non riuscivamo a mettere a fuoco cosa stava succedendo. 

La cooperativa ci ha assegnato un'educatrice, Annamaria, che veniva a casa nostra una volta a settimana. Facevamo assieme la merenda e diverse attività, tra queste il "Libretto delle emozioni", dove mettevamo nero su bianco (o per meglio dire a colori) le emozioni che vivevamo, andando oltre le resistenze dei bambini quando non volevano fare nulla perché erano arrabbiati. Ci abbiamo lavorato molto e del resto il progetto è durato un intero anno.

Abbiamo imparato molto in questi mesi, soprattutto a dare attenzione ai nostri tre figli, ad ascoltarli quando prima c'era solo spazio per una storiella e un "buona notte" veloce. Adesso stiamo con loro e assecondiamo i loro bisogni.

Il progetto P.I.P.P.I. si è concluso con tre sabati presso la sede del Cso del Piccolo Principe. I genitori erano da soli, con la psicologa e la coach, Stefania, mentre i bambini andavano con Giada e Lorena, le due educatrici, alla sede del Noce. 

Abbiamo avuto l'occasione di aprirci tra genitori, non ci sentivamo estranei perché avevamo le stesse cosa da dirci. Abbiamo affrontato assieme dei temi, importanti, profondi, come la nascita del bambino, il percorso della gravidanza. Sono stati bei momenti in cui persino mio marito che di solito è riservato si è riuscito ad aprire. Anche lui si è sentito a casa. È stata l'opportunità per noi come coppia di dedicarci del tempo assieme.

Abbiamo disegnato cosa provavamo in quel momento e lo condividevamo con gli altri, lasciando emergere le nostre emozioni. Abbiamo risposto a delle domande sulla nostra infanzia e cosa vedevamo nell'infanzia dei nostri figli.  

Lo spazio gioco

Roberta fa un passo indietro e ci racconta dove tutto è iniziato, nello Spazio Gioco, dove ha potuto intraprendere un percorso con le nostre educatrici Lorena, Giada e Annamaria per capire meglio Anna, la figlia che in quel momento aveva cinque anni.

Lo Spazio Gioco è un progetto attivato nel 2013 che, il prossimo anno, compirà i suoi primi 10 anni; è stato pensato ed ideato in collaborazione con il Servizio Sociale dei Comuni dellAmbito Territoriale Tagliamento (in particolare con il C.A.O. – Centro Ascolto e Orientamento) e i Pediatri di Libera Scelta del Territorio che, secondo unottica sinergica, individuano le famiglie che, per diverse motivazioni, potrebbero beneficiare della partecipazione al progetto. Lo Spazio Gioco lavora con le famiglie in ottica preventiva, al fine di riconoscere gli aspetti di difficoltà e intervenire per cercare di affrontarli al meglio. Come viene specificato sempre ai genitori, lo Spazio Gioco non è risolutivo, ma attiva nelle famiglie la consapevolezza di quali sono gli aspetti su cui lavorare per garantire il benessere dei bambini.

Ci trovavamo le mattine e facevamo le attività assieme, genitori e figli. Lorena, Giada e Annamaria ci coinvolgevano, dal disegno, al portare il dolcetto che avevamo creato io e Anna, per condividerlo al gruppo. Era un momento intimo tra me e mia figlia.

Abbiamo capito che non c'era nulla di sbagliato in noi genitori o in Anna, c'erano dei suoi bisogni che non riuscivamo a leggere. Pensavo fossero dei capricci ma in questi quattro anni trascorsi dall'inizio del percorso, terminato con la partecipazione al programma PIPPI,  abbiamo capito che era il suo modo di chiedere attenzione. Così abbiamo imparato ad ascoltare lei ma anche noi stessi. Perché eravamo presi dalle cose da fare che non ci fermavamo ad "essere", a sentire cosa provavamo.

Sono contenta di raccontarvi la mia esperienza, perché so che può essere di aiuto ad altre famiglie. A volte crediamo di essere da soli a vivere certe dinamiche, invece abbiamo capito che tutti noi genitori affrontiamo le stesse cose! E insieme, possiamo darci una mano, sostenerci, semplicemente ascoltandoci e vedendoci per quello che siamo: esseri umani che provano a fare del proprio meglio.

Se vuoi saperne di più sul nostro Servizio Famiglie, manda un messaggio whatsapp cliccando su questo link.

Siamo convinti, perché lo possiamo vedere da anni, che una famiglia più consapevole possa portare più armonia nelle nostre comunità, nei nostri paesi!

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