Il Piccolo Principe, Futura e Savio: prosegue la collaborazione - Il Piccolo Principe – Cooperativa sociale ONLUS

Il Piccolo Principe, Futura e Savio: prosegue la collaborazione

Il Piccolo Principe, Futura e Savio macchine tessili: una collaborazione che dura da 30 anni. Abbiamo incontrato i vertici dell’azienda per fare il punto sul lavoro che svolgiamo assieme e che nelle nostre cooperative impegna una trentina di persone, di cui il 40% con svantaggio sociale.

Savio è una multinazionale che distribuisce le sue macchine tessili in tutto il mondo, Il Piccolo Principe e Futura due cooperative sociali del territorio, che danno lavoro alle persone fragili. Da 30 anni dialoghiamo con reciproca intesa, creando sviluppo economico e promozione sociale. Per le sole commesse Savio, nelle due cooperative lavorano una trentina di persone, di cui il 40% con svantaggio sociale. Un esempio di come si possa creare occupazione, favorendo il protagonismo di lavoratori con fragilità.

Abbiamo incontrato nei giorni scorsi il responsabile delle Risorse Umane di Savio dott. Mirco Zin e il responsabile dell’ufficio acquisti Mauro Morellato "Dal punto di vista della qualità e del servizio non cambia nulla tra lavorare con una coop sociale e un altro fornitore – hanno fatto sapere -: la differenza la fanno la presenza nel territorio e una sensibilità verso la fragilità delle persone da sempre presente all’interno dell’azienda".

Una collaborazione che, grazie alla ripresa economica dei primi mesi dell'anno, prosegue nel 2021 con ancora più slancio, tanto che in alcuni casi è aumentato il numero degli occupati, alcuni inseriti con contratto a chiamata. “Nel passato – spiega Mirco Zin - l’attività di assemblaggio delle macchine era più parcellizzata sia all’esterno che all’interno dell’azienda e ciò rendeva più semplice sia riuscire ad affidare questi compiti alle coop sociali sia accogliere internamente un numero maggiore di persone con disabilità. Con l’evoluzione del prodotto siamo stati costretti a modificare questo genere di approccio. Per quel che è stato possibile, però, abbiamo cercato di conservare questo rapporto con le cooperative che riteniamo ci valorizzi e favorisca il territorio. E finché ce ne sarà la possibilità, speriamo di poter continuare su questa strada”.

A spiegare come funziona la catena di fornitura è Mauro Morellato, responsabile degli acquisti: “Per noi, come per altre grosse realtà manifatturiere del pordenonese, la supply chain è fondamentale: per la qualità dei componenti e dei gruppi assemblati, per la competitività economica che essi devono avere e per la puntualità delle consegne. La scelta dei fornitori è quindi di grande importanza e non vi è differenza fra quanto richiesto a un'azienda profit e a una cooperativa sociale. Realtà come voi, con risorse e specificità dedicate all’assemblaggio di gruppi funzionali costituiscono per noi un valore aggiunto".

Un vero e proprio complimento per Il Piccolo Principe e Futura che vedono realizzato il proprio obiettivo: offrire la stessa competitività del profit, ma con un modello economico e lavorativo che include le persone più deboli. “Per noi sono fondamentali qualità e livello di servizio, – continua Morellato – in quanto ci troviamo ad operare in un mercato più difficile di quanto non fosse solo qualche anno addietro e questo significa una maggiore pressione su tutta la filiera di produzione e distribuzione, a partire dalla supply chain. Per una miglior analisi del suo funzionamento abbiamo anche un sistema di valutazione dei fornitori molto rigoroso. Detto questo, apprezziamo certe caratteristiche che hanno sia Il Piccolo Principe che Futura: le risorse e le competenze dedicate al montaggio dei sottoassiemi, la possibilità di dialogare in modo immediato e la flessibilità".

A questo si aggiunge una particolare sensibilità che Savio ha sempre dimostrato con i fatti, più che con le parole: «Già dai tempi dell’ENI – continua il responsabile del personale Zin – abbiamo dato molta attenzione alle famiglie con persone con disabilità tanto che è stato costituito un comitato ad hoc ed è stato dato spazio a lavoratori che si prestavano a istruire questi ragazzi includendoli nell’azienda. Adesso sarebbe impossibile, ma proprio dando fiducia alle coop sociali abbiamo potuto portare avanti questo tipo di sensibilità».

L’importanza della relazione e della presenza sul territorio è stata rimarcata ancora di più dall’impatto della pandemia: «Con le aziende del territorio – conclude Morellato - c’è un’immediatezza di contatto e relazionale molto importante. Durante la pandemia anche noi abbiamo fatto ricorso a smartworking e video conferenze, ma ritengo che il contatto diretto e l’incontro faccia a faccia abbia un altro livello di efficacia. La relazione è e resta la soluzione privilegiata ed è proprio questo che ci fa preferire il rapporto con il territorio tanto più se offre un alto valore aggiunto».
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