Donate le nuove divise per le nostre squadre agricole - Il Piccolo Principe – Cooperativa sociale ONLUS

Sono state consegnate la settimana scorsa le nuove divise che le aziende agricole partner di progetto hanno donato alle squadre agricole del Piccolo Principe che lavorano nei vigneti.

Crediamo che le lavorazioni nei vigenti possano essere sempre più inclusive e che l’agricoltura sociale sia un efficacie strumento per contrastare lo sfruttamento e il caporalato in agricoltura. Lo realizziamo assieme alle 50 aziende agricole locali partner di progetto con le quali collaboriamo dal 2017, alcune delle quali hanno recentemente donato le divise da lavoro ai 30 lavoratori delle nostre squadre agricole. Le divise sono state consegnate direttamente dai donatori in un momento di condivisione venerdì scorso alla Volpe Sotto i Gelsi.

Ringraziamo le aziende agricole che ci sostengono – ci dice Tobia Anese, Responsabile degli inserimenti lavorativi del Piccolo Principe - e che oltre a collaborare con noi nell’ottica di un lavoro in vigna sempre più inclusivo, ci hanno voluto donare le divise che le nostre squadre indosseranno per lavorare in sicurezza, essere visibili e riconoscibili da tutti. Ringraziamo Viticoltori friulani La Delizia, il Comitato Comitato di Rosa, le aziende agricole Ambrosio, Dream Team e Bellomo, più altre realtà locali".

In pochi anni sono aumentati i lavoratori impiegati in questo progetto della nostra Cooperativa per un totale di 30 persone coinvolte, 20 delle quali con svantaggio (fragilità mentali, disabilità, dipendenze, difficoltà di inserimento sociale). Mentre sono cresciuti anche gli ettari di vigna lavorati con potatura e stralciatura (150 ettari nel 2021) e pure quelli dove sono stati applicati i ferormoni per la confusione sessuale, utili per la lotta biologica in agricoltura (1000 ettari nel 2021).

Numeri importanti, come decisivi sono anche i benefici che il progetto ha portato sulle persone coinvolte. "Il lavoro in vigna - ha spiegato Tobia Anese - ha portato maggiore benessere psicofisico, maggiore consapevolezza e stima di sé, acquisizione di nuove competenze, minore bisogno di assumere farmaci e di interventi medico sanitari”. Inoltre, il progetto è inserito nel progetto Rural Social Act, che partendo dalle buone pratiche, promuove il ruolo dell’agricoltura sociale come sviluppo territoriale sostenibile, inclusivo, di qualità, capace di contrastare il caporalato e costituire argine alle agromafie. “In quest'ottica - ha aggiunto - , nel corso del 2021 abbiamo assunto diversi lavoratori stranieri che prima non avevano alcun contratto regolare. Noi crediamo che oltre alla sostenibilità ambientale sia importante diffondere la cultura della sostenibilità sociale”.

Partner di questo progetto, avviato in primis con i Viticoltori Friulani La Delizia di Casarsa, sono anche l’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale, i Servizi Sociali del Territorio UTI Tagliamento, il Comune di San Vito al Tagliamento, la rete informale RASA (Rete Agricoltori Solidali Attivi) e l'azienda Santa Margherita di Fossalta di Portogruaro.
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