Giovedì 13 marzo, abbiamo vissuto un altro momento speciale dei Giovedì del piccolo Principe, che ha coinvolto soci, lavoratori e volontari. Un’occasione preziosa per ritrovarci, ascoltare, confrontarci e riflettere insieme su un tema che ci sta molto a cuore: quello dell’accoglienza. Con noi c’erano Ivana Latrofa e Davide Frusteri, rispettivamente presidente e coordinatore del personale della Cooperativa Nuovi Vicini di Pordenone, con cui collaboriamo da anni.
Un legame che dura da più di dieci anni
La collaborazione tra Il Piccolo Principe e Nuovi Vicini si sviluppa da oltre un decennio nell’ambito dell’Accoglienza per Richiedenti Protezione Internazionale nella provincia di Pordenone. Siamo uniti anche in forma di ATI (Associazione Temporanea di Imprese), una modalità che ci permette di mettere insieme competenze e risorse per offrire un’accoglienza più strutturata ed efficace.
Da tre anni, le due Cooperative insieme a Coop Baobab, operano in sinergia anche per l’accoglienza dei profughi ucraini nei Comuni dell’ambito di San Vito al Tagliamento.
Una partnership basata su valori condivisi: solidarietà, professionalità e rispetto per la dignità di ogni persona.
Migrazioni: un fenomeno antico, una sfida attuale
Durante l’incontro, Ivana e Davide ci hanno aiutato a guardare il fenomeno delle migrazioni da una prospettiva più ampia e profonda. Hanno ricordato che migrare è qualcosa che l’essere umano fa da sempre, in ogni parte del mondo — anche in contesti più poveri di quello europeo, dove le persone si spostano alla ricerca di condizioni minime per sopravvivere.
Abbiamo analizzato le cause delle ultime migrazioni, mettendo in luce che non esiste un solo tipo di migrazione. Ci sono:
- Migrazioni forzate, causate da guerre, persecuzioni, povertà estrema, catastrofi ambientali
- Migrazioni economiche, legate alla ricerca di lavoro e di un futuro più stabile
- Migrazioni ambientali, dovute a eventi come inondazioni, desertificazioni, crisi climatiche
- Migrazioni indotte dalla tratta di esseri umani, che colpisce donne, uomini e minori ingannati con false promesse e poi sfruttati in modo disumano.
Proprio per far fronte a questi fenomeni, l’Italia ha costruito nel tempo un sistema di accoglienza articolato, che in passato ha saputo dare risposte efficaci, diventando un esempio anche per altri Stati.
Questi i sistemi di accoglienza principali attivi nel nostro Paese e in cui operiamo, che negli anni hanno assunto forme diverse:
- SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), oggi riformato come SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), basato su un’accoglienza diffusa e integrata nel territorio
- CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), creati inizialmente per gestire situazioni di emergenza ma che oggi rappresentano una parte stabile del sistema
- Progetti specifici per la tutela delle vittime di tratta, spesso invisibili ma fondamentali per restituire dignità e diritti a chi li ha persi.
Un quadro articolato e complesso, ma anche ricco di esperienze e professionalità al servizio di chi arriva nel nostro Paese.

Le voci dell’esperienza del Piccolo Principe
A raccontare l’impegno quotidiano della nostra Cooperativa sono intervenuti Stefano Venuto e Jacopo Maniago, operatori del nostro servizio di accoglienza. Dal 2015, grazie al progetto CAS, abbiamo accolto 102 richiedenti asilo in appartamenti dislocati tra Casarsa, Valvasone Arzene, Zoppola, San Martino al Tagliamento e San Giorgio della Richinvelda. Persone provenienti da Paesi come Pakistan, Nepal, Iraq, Kosovo, Guinea, Mali, Nigeria e tanti altri.
Dal 2022, 49 profughi ucraini sono stati accolti in abitazioni messe a disposizione da alcuni comuni del territorio, offrendo loro non solo un tetto, ma anche ascolto, supporto e speranza.
Una testimonianza che tocca il cuore
Particolarmente commovente è stata la testimonianza di Olha e Andri, una coppia fuggita da Cherson (Ucraina), con la casa distrutta e una città ormai occupata. Con coraggio e commozione hanno raccontato la loro storia in italiano, per esprimere gratitudine verso il nostro Paese, ringraziando con sincerità la nostra Cooperativa e gli operatori Livio, Jacopo, Barbara e Stefano per l’accoglienza ricevuta, anche nei momenti difficili segnati da problemi di salute.
Costruire insieme una comunità più consapevole
L’incontro del 13 marzo non è stato solo un momento informativo, ma un vero spazio di condivisione e riflessione collettiva, dove il valore della cooperazione si è fatto concreto. Perché comprendere le migrazioni, ascoltare le storie e valorizzare le esperienze è il primo passo per costruire una società più inclusiva e giusta.